Molti circuiti elettronici hanno bisogno di una tensione di alimentazione continua che si mantenga all'interno di un margine molto ristretto.
Una fonte di alimentazione semplice, pur risultando utilissima, presenta alcune limitazioni che non rendono possibile impiegarla per determinate applicazioni. Alcuni circuiti infatti non sopportano i seguenti problemi: filtraggio insufficiente, variazioni della tensione della fonte di alimentazione al variare del carico e il rischio di danneggiamento per protezione difettosa.
Tutti questi problemi si possono risolvere grazie agli stabilizzatori di tensione, che possono essere progettati con componenti discreti (transistor, resistenze, diodi, ecc..) oppure con circuiti integrati.
I regolatori di tensione sotto forma di circuito integrato sono molto utilizzati perché con pochissimi componenti esterni si riesce ad ottenere una regolazione costante ed a basso costo della tensione di alimentazione.
I principali circuiti integrati come regolatori di tensione sono quelli della famiglia 78xx, essi erogano una corrente massima fino ad 1A e presentano tre terminali più il foro per il fissaggio ad un dissipatore di calore.
E' importante prevedere un buon sistema di dissipazione del calore per non danneggiare il circuito integrato.
Esempio di circuito di stabilizzazione della tensione
Lista componenti:
C1 e C2 sono condensatori a valore fisso, non possono essere sostituiti da altri con valore diverso e vanno posizionati il più vicino possibile ai pin del circuito integrato 7805.
C3 è un condensatore elettrolitico il cui valore è di 100 ɥF per ogni Ampere che il 7805 deve erogare, quindi se il 7805 eroga una corrente di 1A è necessario un condensatore da 100 ɥF
Una fonte di alimentazione semplice, pur risultando utilissima, presenta alcune limitazioni che non rendono possibile impiegarla per determinate applicazioni. Alcuni circuiti infatti non sopportano i seguenti problemi: filtraggio insufficiente, variazioni della tensione della fonte di alimentazione al variare del carico e il rischio di danneggiamento per protezione difettosa.
Tutti questi problemi si possono risolvere grazie agli stabilizzatori di tensione, che possono essere progettati con componenti discreti (transistor, resistenze, diodi, ecc..) oppure con circuiti integrati.
I regolatori di tensione sotto forma di circuito integrato sono molto utilizzati perché con pochissimi componenti esterni si riesce ad ottenere una regolazione costante ed a basso costo della tensione di alimentazione.
I principali circuiti integrati come regolatori di tensione sono quelli della famiglia 78xx, essi erogano una corrente massima fino ad 1A e presentano tre terminali più il foro per il fissaggio ad un dissipatore di calore.
Tensione di uscita
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Sigla del circuito integrato
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Tensione del trasformatore
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Potenza del trasformatore
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5 V
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L 7805
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7 V
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8 W
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7,5 V
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L 7875
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10 V
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12 W
|
9 V
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L 7809
|
13 V
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15 W
|
12 V
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L 7812
|
15 V
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20 W
|
15 V
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L 7815
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18 V
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25 W
|
18 V
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L 7818
|
24 V
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30 W
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24 V
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L 7824
|
30 V
|
40 W
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E' importante prevedere un buon sistema di dissipazione del calore per non danneggiare il circuito integrato.
Esempio di circuito di stabilizzazione della tensione
Lista componenti:
Parte
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Dispositivo
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Valore
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C1
|
Condensatore ceramico
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100 nF
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C2
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Condensatore ceramico
|
100 nF
|
C3
|
Condensatore elettrolitico
|
100 ɥF
|
IC1
|
Regolatore di tensione
|
7805
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C1 e C2 sono condensatori a valore fisso, non possono essere sostituiti da altri con valore diverso e vanno posizionati il più vicino possibile ai pin del circuito integrato 7805.
C3 è un condensatore elettrolitico il cui valore è di 100 ɥF per ogni Ampere che il 7805 deve erogare, quindi se il 7805 eroga una corrente di 1A è necessario un condensatore da 100 ɥF
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