Gli interruttori e i pulsanti sono componenti elettromeccanici: dobbiamo quindi esaminarli sia da un punto di vista meccanico che elettrico.
Sono elementi importantissimi nell'ambito dei circuiti: un loro errato utilizzo infatti, provoca gravi guasti nel funzionamento delle apparecchiature.
Quando si verificano dei problemi, ciò è dovuto, nella maggioranza dei casi, a una scelta sbagliata degli interruttori causata anche da un'insufficiente conoscenza delle loro caratteristiche che risultano inadeguate all'applicazione voluta.
Gli interruttori o i commutatori, sono componenti formati da vari pezzi assemblati insieme: sono quindi componenti relativamente costosi, soprattutto quando si esige da essi qualità e affidabilità. Conoscere il numero approssimativo di operazioni, ciclo di lavoro, che l'interruttore sopporta, oltre che per quanto tempo, è molto importante per poter determinare il tipo di componente da utilizzare. Evidentemente, un commutatore di cambiamento di tensione o l'interruttore di un 'apparecchiatura non avranno lo stesso numero di azionamenti.
Il contatto perfetto è solo teorico, quindi impossibile da realizzare: tra due contatti esisterà sempre, anche si piccolissima, una resistenza detta resistenza di contatto. Quest'ultima dipende da diversi fattori: dal materiale dei contatti, dalla loro rifinitura superficiale e dalla pressione esercitata per mantenerli uniti. La loro rifinitura superficiale, oltre a garantire una buona conduttività deve irrobustire il materiale per evitare che si guasti con l'uso; questo è importantissimo specialmente per i componenti che devono sopportare un gran numero di commutazioni. Il valore della resistenza di contatto dipende dall'applicazione. Per intenderci conto dei valori usati, pensiamo a una resistenza da 0,1 Ω per un contatto metallico classico, che si utilizza normalmente negli alimentatori. Altri circuiti ammettono anche resistenze da 10 Ω, o più.
Quando la tensione applicata a un contatto è molto elevata deve sopportare archi che possono bruciare i contatti stessi, se questi ultimi non sono stati appositamente progettati per sopportarli.
Anche la corrente massima di pende dagli elementi di cui sono stati composti gli interruttori attraverso i quali circola la corrente, oltre alla resistenza che presenta il materiale con cui sono stati costruiti. Se la resistenza del contatto è elevata e circola molta corrente, si genererà una notevole quantità di calore che produrrà un aumento della temperatura che, nella maggioranza dei casi, potrebbe essere una causa della distruzione del componente stesso.
Concludendo quando si deve scegliere un commutatore è bene tener conto della resistenza di contatto, della tensione e della corrente massima sopportata; generalmente queste ultime due informazioni sono riportate sul componente stesso.
Il contatto deve stabilizzarsi rapidamente e sicuramente utilizzando qualsiasi tipo di mezzo. Se cerchiamo di chiudere lentamente un interruttore a leva, vedremo che arriva un momento in cui l'interruttore cambia rapidamente posizione. Un buon interruttore deve avere un dispositivo per evitare di rimanere in posizioni intermedie, in caso contrario causerebbe un malfunzionamento dell'apparecchiatura, specialmente per quanto riguarda i circuiti digitali.
Le differenze tra un interruttore ed un pulsante sono che: l'interruttore ha due o più stati di commutazione stabili, cioè il contatto è aperto o chiuso, mentre il pulsante ha un solo stato e quando premiamo il pulsante chiudiamo il contatto che verrà poi riaperto quando rilasciamo il pulsante.
Interruttori e pulsanti esistono con due tipi di contatto detti:
Simbolo elettrico dei pulsanti:
Inoltre esistono interruttori e pulsanti che al loro interno hanno più contatti NO o NC oppure hanno uno o più contatti NO e NC
Quello raffigurato nell'immagine è il simbolo di un interruttore NO + NC detto anche contatto in scambio, in quanto normalmente si ha il passaggio di corrente sul contatto NC e quando azioniamo il contatto per mezzo di una leva si ha il passaggio sul contatto NO che si chiuderà.
Sono elementi importantissimi nell'ambito dei circuiti: un loro errato utilizzo infatti, provoca gravi guasti nel funzionamento delle apparecchiature.
Quando si verificano dei problemi, ciò è dovuto, nella maggioranza dei casi, a una scelta sbagliata degli interruttori causata anche da un'insufficiente conoscenza delle loro caratteristiche che risultano inadeguate all'applicazione voluta.
Gli interruttori o i commutatori, sono componenti formati da vari pezzi assemblati insieme: sono quindi componenti relativamente costosi, soprattutto quando si esige da essi qualità e affidabilità. Conoscere il numero approssimativo di operazioni, ciclo di lavoro, che l'interruttore sopporta, oltre che per quanto tempo, è molto importante per poter determinare il tipo di componente da utilizzare. Evidentemente, un commutatore di cambiamento di tensione o l'interruttore di un 'apparecchiatura non avranno lo stesso numero di azionamenti.
Il contatto perfetto è solo teorico, quindi impossibile da realizzare: tra due contatti esisterà sempre, anche si piccolissima, una resistenza detta resistenza di contatto. Quest'ultima dipende da diversi fattori: dal materiale dei contatti, dalla loro rifinitura superficiale e dalla pressione esercitata per mantenerli uniti. La loro rifinitura superficiale, oltre a garantire una buona conduttività deve irrobustire il materiale per evitare che si guasti con l'uso; questo è importantissimo specialmente per i componenti che devono sopportare un gran numero di commutazioni. Il valore della resistenza di contatto dipende dall'applicazione. Per intenderci conto dei valori usati, pensiamo a una resistenza da 0,1 Ω per un contatto metallico classico, che si utilizza normalmente negli alimentatori. Altri circuiti ammettono anche resistenze da 10 Ω, o più.
Quando la tensione applicata a un contatto è molto elevata deve sopportare archi che possono bruciare i contatti stessi, se questi ultimi non sono stati appositamente progettati per sopportarli.
Anche la corrente massima di pende dagli elementi di cui sono stati composti gli interruttori attraverso i quali circola la corrente, oltre alla resistenza che presenta il materiale con cui sono stati costruiti. Se la resistenza del contatto è elevata e circola molta corrente, si genererà una notevole quantità di calore che produrrà un aumento della temperatura che, nella maggioranza dei casi, potrebbe essere una causa della distruzione del componente stesso.
Concludendo quando si deve scegliere un commutatore è bene tener conto della resistenza di contatto, della tensione e della corrente massima sopportata; generalmente queste ultime due informazioni sono riportate sul componente stesso.
Il contatto deve stabilizzarsi rapidamente e sicuramente utilizzando qualsiasi tipo di mezzo. Se cerchiamo di chiudere lentamente un interruttore a leva, vedremo che arriva un momento in cui l'interruttore cambia rapidamente posizione. Un buon interruttore deve avere un dispositivo per evitare di rimanere in posizioni intermedie, in caso contrario causerebbe un malfunzionamento dell'apparecchiatura, specialmente per quanto riguarda i circuiti digitali.
Le differenze tra un interruttore ed un pulsante sono che: l'interruttore ha due o più stati di commutazione stabili, cioè il contatto è aperto o chiuso, mentre il pulsante ha un solo stato e quando premiamo il pulsante chiudiamo il contatto che verrà poi riaperto quando rilasciamo il pulsante.
Interruttori e pulsanti esistono con due tipi di contatto detti:
- normalmente aperto NA in inglese si dice NO (Normally Open)
- normalmente chiuso NC dall'inglese (Normally Closed)
contatto NO
contatto NC
Simbolo elettrico dei pulsanti:
contatto NO
contatto NC
Inoltre esistono interruttori e pulsanti che al loro interno hanno più contatti NO o NC oppure hanno uno o più contatti NO e NC
Quello raffigurato nell'immagine è il simbolo di un interruttore NO + NC detto anche contatto in scambio, in quanto normalmente si ha il passaggio di corrente sul contatto NC e quando azioniamo il contatto per mezzo di una leva si ha il passaggio sul contatto NO che si chiuderà.
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